Arpa di luce al Franco Parenti con “Endecasillabo” di Michele Tadini

Arpa di Luce di Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi e stata offerta con grande successo al pubblico milanese, con un concerto e un’installazione interattiva del mese di ottobre presso la Basilica di San Celso.
Sempre nell’ambito del Festival MilanoMusica, AGON la ripropone  al teatro Franco Parenti, in una serata di musica con brani di autori contemporanei tra cui Endecasillabo, di Michele Tadini, brano in cui il compositore ha esplorato le possibilità di questa grande scultura /strumento musicale che si suona nell’immaterialità della luce.
Teatro Franco Parenti, Milano, Lunedì 25 Novembre, h 20.30

Arpa di Luce alla basilica di San Celso

Sabato 12 ottobre 2019 h 18.30 a Milano, Basilica di San Celso, Corso Italia 41 Performance Inaugurale per l’installazione di Arpa di Luce (foto di apertura) che rimarrà fino al 25 ottobre. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Nell’ambito del Festival Milano Musica Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi installeranno la loro Arpa di Luce, che attraverserà con le sue corde luminose la Basilica di San Celso.

Dopo quasi un decennio, Arpa di Luce torna a Milano: l’evento è programmato all’interno del 28° Festival Milano Musica- Luca Francesconi/ Velocità del tempo”. Il progetto è prodotto da AGON, il centro di ricerca musicale che nacque nel 1990 proprio dalla volontà di Luca Francesconi e Pietro Pirelli assieme a un gruppo di musicisti sperimentatori.

Il 12 ottobre Pietro Pirelli inaugura l’installazione interattiva suonando l’Arpa di Luce, grande strumento musicale e scultura di luce, accompagnando Col nettare divino, anche la gioia da un frammento di Saffo, brano da lui composto per la voce di Alda Caiello. Il progetto nasce da un’idea di Alessio Fornasetti, eccellente produttore di vino.

Pirelli racconta del sodalizio con Fornasetti: “Ho sempre pensato che ci siano affinità tra musica e vino. Certo le vedo tra il musicista e il creatore di un vino, in quella felice commistione di conoscenze tecniche, sensibilità e voglia di sperimentare. Tra i filari della vigna e le alchimie della cantina ci vuole talento e costanza : ogni anno nasce qualcosa di diverso che solo in parte possiamo prevedere. Anche per imparare a distinguere il carattere di un vino alleniamo i sensi. Quando facevo il liutaio, per scherzo, prendevo a prestito i termini del sommelier per descrivere la personalità di uno strumento, in relazione al legno utilizzato. Funzionava, peraltro il corso sommelier l’avevo frequentato nello stesso luogo milanese dove negli anni Settanta c’era il Jazz Power. Quando ho cominciato a venire a contatto con l’appassionato lavoro di Alessio Fornasetti e a girare fra le sue vigne, l’affinità si espressa in una limpida e brillante amicizia color rosso rubino. Alessio, accompagna il suo nebbiolo con un testo della poetessa Saffo, che mi ha proposto di musicare e di accompagnarne il canto con Arpa di Luce

Ecco alcuni scatti in anteprima:


Save the date

Arpa di Luce, (opera di Pietro Pirelli e Gianpietro Grossi) rimarrà in forma di installazione interattiva dal 12 al 25 Ottobre 2019 nello spazio curato da Angela Madesani, aperta dal martedì alla domenica h 17.-21.00

Il 25 novembre Arpa di Luce riapparirà al Teatro Franco Parenti di Milano, nell’ambito di un concerto di AGON, per eseguire una nuova partitura di Michele Tadini

Info festival MILANO MUSICA: http://www.milanomusica.org/it/
Info Basilica San Celso: https://www.lartquotidien.com
Arpa di Luce http://pietropirelli.it/arpa-di-luce/

“Japan Orfeo”, l’evento musicale che unisce Italia e Giappone

[:it]All’incontro e alla condivisione di linguaggi affatto diversi farà parte l’invenzione del compositore e artista del suono Piero Pirelli, “l’Arpa di luce” che ha trionfato alla Biennale di Venezia e al Macro di Roma, la compagnia di teatro NÔ HOSHO Foundation che ha accolto straordinario consenso all’EXPO 2016, la compagnia di Nihon Buyo del ballerino e coreografo Fujima Kanjuro VIII, e artisti di musica Gagaku.[:]

[:it]Jap_Monteverdi_(c.1630) copyDue anniversari importanti: nel 2016 il 150esimo anniversario della firma del primo Trattato d’Amicizia e di Commercio tra Italia e Giappone, nel 2017 i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi. Grazie all’idea di un musicologo e direttore d’orchestra di origini australiane, Aaron Carpenè, e di un regista italiano, Stefano Vizioli, con il supporto della Classical Music and Arts Society di Tokyo e del centro di produzione musicale AGON nonché della Fondazione Italia Giappone e degli Istituti di Cultura dei due Paesi, le due ricorrenze verranno celebrate insieme con la produzione di un’opera vicina alla cultura dei due popoli.

I melomani romani si ricorderanno che, nel 2005, i sessanta anni dell’istituzione dello Stato di Israele vennero celebrati con la commissione di un’opera da parte del Governo di Tel Aviv “Viaggio alla fine del millennio”, Joseph Bardanashvili su libretto di Abraham B. Yehoshua. Nel maggio 2008, l’opera ebbe grande successo al Teatro dell’Opera di Roma. Allora la stampa elogiò i Paesi che celebrano con la musica le loro ricorrenze nazionali. Mentre, però, “Viaggio alla fine del millennio” rifletteva strettamente la cultura di Israele, Japan Orfeo (è questo il titolo dell’iniziativa), esalta i punti di contatto tra la cultura italiana e quella giapponese.

Il lavoro è basato sulla Favola in Musica “Orfeo” di Claudio Monteverdi, ma anche sul mito nipponico di Izanagi e Izanami riportato nel libro dei miti giapponesi Kojiki. Quindi, la “Favola in Musica” di Claudio Monteverdi, viene integrata con il teatro in musica del Sol Levante . Include un nuovo finale “tragico” creato apposta per Japan Orfeo. Il barocco italiano viene coniugato con forze artistiche giapponesi in una nuova rilettura dell’Orfeo di Monteverdi, capolavoro dell’arte italiana, considerato il primo esempio operistico della storia della musica La casa di moda Missoni, nella figura di Luca e Angela Missoni, ha accettato di collaborare alla realizzazione dei costumi di Japan Orfeo.

L’eccellenza della Maison Missoni costituisce un elemento di forza nel progetto: la moda, oggi strumento pop e insieme culturale di aggregazione collettiva, può davvero contribuire in modo serio e costruttivo all’Opera e alla sua diffusione, un mondo illustre e di grande cultura, e farsi veicolo insieme culturale artistico e sociale per esaltare un genere che appartiene fortemente all’identità culturale dell’Italia. Ossia dell’esportar cantando’ di cui abbiamo parlato più volte su questa testata.
IMG_0408All’incontro e alla condivisione di linguaggi affatto diversi farà parte l’invenzione del compositore e artista del suono Piero Pirelli, “l’Arpa di luce” che ha trionfato alla Biennale di Venezia e al Macro di Roma, la compagnia di teatro NÔ HOSHO Foundation che ha accolto straordinario consenso all’EXPO 2016, la compagnia di Nihon Buyo del ballerino e coreografo Fujima Kanjuro VIII, e artisti di musica Gagaku. Un elemento di forte impatto emotivo e artistico è costituito dalla presenza di danzatori di “pizzica salentina”, una delle espressioni coreografiche più autentiche della cultura popolare italiana.

fonte: http://www.ilsussidiario.net[:en]Jap_Monteverdi_(c.1630) copyDue anniversari importanti: nel 2016 il 150esimo anniversario della firma del primo Trattato d’Amicizia e di Commercio tra Italia e Giappone, nel 2017 i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi. Grazie all’idea di un musicologo e direttore d’orchestra italiano, Aaron Carpenè, e di un regista italiano, Stefano Vizioli, con il supporto della Classical Music and Arts Society di Tokyo e del centro di produzione musicale AGON nonché della Fondazione Italia Giappone e degli Istituti di Cultura dei due Paesi, le due ricorrenze verranno celebrate insieme con la produzione di un’opera vicina alla cultura dei due popoli.

I melomani romani si ricorderanno che, nel 2005, i sessanta anni dell’istituzione dello Stato di Israele vennero celebrati con la commissione di un’opera da parte del Governo di Tel Aviv “Viaggio alla fine del millennio”, Joseph Bardanashvili su libretto di Abraham B. Yehoshua. Nel maggio 2008, l’opera ebbe grande successo al Teatro dell’Opera di Roma. Allora la stampa elogiò i Paesi che celebrano con la musica le loro ricorrenze nazionali. Mentre, però, “Viaggio alla fine del millennio” rifletteva strettamente la cultura di Israele, Japan Orfeo (è questo il titolo dell’iniziativa), esalta i punti di contatto tra la cultura italiana e quella giapponese.

Il lavoro è basato sulla Favola in Musica “Orfeo” di Claudio Monteverdi, ma anche sul mito nipponico di Izanagi e Izanami riportato nel libro dei miti giapponesi Kojiki. Quindi, la “Favola in Musica” di Claudio Monteverdi, viene integrata con il teatro in musica del Sol Levante . Include un nuovo finale “tragico” creato apposta per Japan Orfeo. Il barocco italiano viene coniugato con forze artistiche giapponesi in una nuova rilettura dell’Orfeo di Monteverdi, capolavoro dell’arte italiana, considerato il primo esempio operistico della storia della musica La casa di moda Missoni, nella figura di Luca e Angela Missoni, ha accettato di collaborare alla realizzazione dei costumi di Japan Orfeo.

L’eccellenza della Maison Missoni costituisce un elemento di forza nel progetto: la moda, oggi strumento pop e insieme culturale di aggregazione collettiva, può davvero contribuire in modo serio e costruttivo all’Opera e alla sua diffusione, un mondo illustre e di grande cultura, e farsi veicolo insieme culturale artistico e sociale per esaltare un genere che appartiene fortemente all’identità culturale dell’Italia. Ossia dell’esportar cantando’ di cui abbiamo parlato più volte su questa testata.
IMG_0408All’incontro e alla condivisione di linguaggi affatto diversi farà parte l’invenzione del compositore e artista del suono Piero Pirelli, “l’Arpa di luce” che ha trionfato alla Biennale di Venezia e al Macro di Roma, la compagnia di teatro NÔ HOSHO Foundation che ha accolto straordinario consenso all’EXPO 2016, la compagnia di Nihon Buyo del ballerino e coreografo Fujima Kanjuro VIII, e artisti di musica Gagaku. Un elemento di forte impatto emotivo e artistico è costituito dalla presenza di danzatori di “pizzica salentina”, una delle espressioni coreografiche più autentiche della cultura popolare italiana.

fonte: http://www.ilsussidiario.net[:]